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Canto d’amore alla Grecia
Luigi De Santis per LSdF
Ho la Grecia nel cuore e anche il popolo greco. Amo la Grecia per le sue coste, per il suo mare, per il suo sole.
Amo la Grecia perché è la nostra cultura, il nostro retroterra culturale.
Amo la Grecia, per i colori, la Moussakà, per il Retzina, l’Ouzo e il Raki.
Amo la Grecia perché ha le contraddizioni e tutto il fascino che scaturisce dell’incontro tra occidente e oriente.
Amo la Grecia per il museo di Atene – amo la maschera d’oro di Agamennone, sogno di quando ero bambino – la vedevo raffigurata nei libri di storia e l’ho vista dal vero.
Amo la Grecia per lo yogurt con il miele, amo la Grecia per i Kafenion, amo la Grecia per le Meteore, amo la Grecia per tutte le piante di basilico incontrate nei loro luoghi di culto.
Amo la Grecia per tutte le sue isole “Patrimonio dell’Umanità”.
Amo la Grecia per tutti i colleghi d’università che stazionavano a Valle Giulia, perché fuggivano dalla leva militare obbligatoria imposta dalla dittatura dei colonnelli.
Amo la Grecia per Atene, l’Acropoli e la Plaka, le Cicladi, per Santorini, per Mikonos, per Ios, per Creta, per Cipro, per il Dodecaneso con le isole da me più amate “Symi e Castellorizo”, poi Kos, le Ionie quasi un’estensione dell’Italia, Paxos, le Sporadi e il loro intercalare che è quasi una cantilena “parakalos, parakalos, parakalos”, per le olive greche, per il Komboli (il tipico rosario).
Amo la Grecia perché eros, ‘o Basileos. Eros il Rè ….
Stanno distruggendo una terra, una nazione, mentre l’uomo più potente del mondo sta cercando di suggerire la ricetta e i nostri tecnocrati/banchieri/governanti stanno levando al popolo greco tutta la gioia di vivere il grande patrimonio culturale e artistico che ha.
L’italiano vero
Deriva un profondo senso di rassicurazione dal Governo Monti tale da appagare tutte le angosce. Il sentimento è quello dell’attesa fiduciosa: non sai cosa accadrà e quale sarà il volto futuro del Paese ma qualcosa ti fa sentire nell’intimo che di certo sarà migliore. Le cose stanno scorrendo nel giusto alveo dei valori democratici. Gli evasori sono giustamente stanati e di certo saranno puniti, i professionisti sono obbligati a non truccare le regole di libera concorrenza del mercato, i monopoli e le rendite di posizione ingiustificate subiranno gli opportuni ridimensionamenti, gli stessi membri del Governo, appena affiorano incomprensioni o motivi di imbarazzo si scusano pubblicamente e/o lasciano le cariche. Si apprende poi, con piacere, dalle cronache del Consiglio europeo di questi giorni che è giunta l’ora Merkonti: Angela e Nicolas non sono più fidanzati, vivaddio. Ed entro marzo sarà pronto anche il ddl di riforma del mercato del lavoro. Insomma tutto pare andare nella giusta direzione. Lo zoccolo duro che ancora resiste è la classe politica, la casta per eccellenza, tanti e tali sono i privilegi di cui gode che ci vorrà ancora tanto tempo per riportarli entro una congrua e tollerabile normalità. Ma ce la faremo, anche perché Monti è davvero un italiano contro natura, un italiano vero, e dopo la sua seppur breve permanenza a Palazzo Chigi gli italiani sapranno scegliere un degno erede.