La Spugna di Fiele

Assorbe e rilascia veleno…

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La farfalla di Bélen

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Ve la ricordate la farfallina di Bélen? Dopo il ciclone Celentano e tutte le polemiche che si sono scatenate dopo la sua prima apparizione sul palco dell’Ariston, è servita tanto a smorzare i toni, in men che non si dica tutti hanno smesso l’attenzione verso la predica ‘divina’ del Molleggiato. Lui ha un po’ esagerato, ma forse giustamente ha pensato bene di togliersi alcuni sassolini dagli stivaletti pitonati che certa stampa – ancora molto distratta e dimentica di porgere l’altra guancia, poiché invece di pacificare gli animi continua ad aizzarli – gli aveva messo qualche giorno prima citando addirittura le sacre scritture e le virtù del benefattore.
Ma questo è altro argomento, meglio tornare sulla farfalla che la show girl argentina ci ha mostrato totalmente integrata alle patrie usanze delle apparizioni tivvú. Eh, sì perché è fin dai tempi di Drive In che le donne vanno in tv per mostare culo e tette e fanno a gara a chi ce li ha più sodi i primi, e chi più grandi i seni. Poi la chirurgia estetica ha rovinato tutto, la concorrenza si è fatta più estrema, e la creatività ha preso piede. Lato B e seni prospicienti oramai possono averli tutte, ci pensa il dottore… E allora non è più tanto importante ‘cosa’ ti mostro, ma ‘come’ te lo mostro. Ed è proprio nel ‘come’ che Bélen ha esagerato. Con fare sfacciato e volgare, che ai più è sembrato ad alta cifra erotica, quella sera del 15 febbraio ha insistito veramente tanto ad aprire lo spacco inguinale con la mano. Parlo d’insistenza sfacciata e volgare perché il gesto, che poteva anche sembrare naturale nell’incedere lungo la scala, era perpetrato anche da ferma. Come se la malcapitata esibizionista volesse essere sicura che si vedesse chiaramente che non aveva gli slip, o comunque voleva farlo sembrare. Ma perché? Forse per far dimenticare le polemiche oppure per evitare che fino all’ultima apparizione del Re degli ignoranti, lo share calasse inesorabilmente? Chissa!
Tuttavia, la conseguenza, abbastanza prevedibile e volontariamente indotta è stata la grande eco sulla stampa, in tv, nei blog, nei social network dedicata al mistero “mutande sì, mutande no”. Ma almeno due altri fatti vanno citati. Primo, la società americana che produce quel modello di tanga si è vista aumentare vertiginosamente gli ordini dall’Italia. Secondo, lo stilista di quel meraviglioso abito, portato con sciattezza e volgarità, è Fausto Puglisi, classe 1976 di Messina, ma lo scopriamo soltanto oggi che sono arrivate le commesse per l’abito. Di costui nel numero uno di Moda24 di venerdì scorso erano state già tessute le lodi per aver firmato gli abiti e gli accessori indossati dal team di Madonna al concerto del Super Bowl, e oggi dalle pagine de Il Sole 24 Ore, si apprende che sono stati ordinati due vestiti, “le sarte sono già a lavoro per realizzare due modelli-Bélen in crêpe de Chine blu Cina, rosa vinile e rosa bouganville, abbinati al boustier azzurro piscina; con sottogonna in chiffon color nudo”, però! Forse le acquirenti, – la figlia di un ambasciatore a Roma e la moglie di un famoso imprenditore di Bergamo – non sanno ancora chi vende il magico tanga. Non male no? A sua insaputa, anche il Pil s’impenna di fronte alla farfallina di Bélen.